I Sutra
I Sutra fanno parte del secondo insieme di testi sacri della Tripitaka(che dal sanscito, Tri-Pitaka, viene tradotto letteralmente in tre-ceste). Questa seconda categoria, Sutra Pitaka, contiene per lo più insegnamenti impartiti dal Buddha stesso o da altri suoi vicini discepoli.
Esistono tre versioni del canone Buddhista Tripitaka, ed ogni versione contiene una varietà enorme di scritture. Ad oggi quella più conosciuta e studiata è il canone Pali della tradizione Theravada(del solo canone Pali, i testi già tradotti inglese occupano migliaia di pagine).
Sutra del Cuore
Il "Sutra della Perfezione della Saggezza" o "Sutra del Cuore" è uno dei testi più conosciuti nella tradizione Mahayana.
Lo studio di questo Sūtra è particolarmente enfatizzato nel Buddhismo est-asiatico. Le varie traduzioni vengono cantate frequentemente dai praticanti Zen durante le cerimonie in Cina, Korea, Vietnam e Giappone; è di fondamentale importanza anche per un ampio numero di scuole tibetane.
Un commentario consigliato è "Il Sutra del Cuore" del Dalai Lama, Sperling & Kupfer Editori.
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SURANGAMA SAMADHI SUTRA
TESTO LETTO INTEGRALMENTE DA KUSALANANDA
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Metta Sutta
Il Metta Sutta, o Discorso sulla benevolenza universale, è un breve Sutra sulla compassione e la pratica della gentilezza amorevole.
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(Canone Pali aggiornato con il sito www.canonepali.net)
Digha Nikaya (completo)
Sigalovada Sutta - Sutta del codice di diciplina dei Laici. Introduzione e commento:
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Anguttara Nikaya (non completo)
Samyutta Nikaya (non completo)
non attaccarsi a nomi e forme
“Come due fastelli di canne che stiano l’uno all’altro appoggiati, proprio così la coscenza dipende da nome e forma e nome e forma dipendono dalla coscienza. ... . Se di quei due fastelli di canne se ne tirasse via uno, se ne cadesse uno, anche l’altro verrebbe via, anche l’altro cadrebbe. Allo stesso modo dissolvendosi nome e forma si dissolve la coscienza, e dissolvendosi la coscienza si dissolvono nome e forma.”
Kuddhaka Nikaya (non completo)
Pratītya Saṃutpāda - Traduzione e commenti a cura di Young sunim
sulla mente amorevolePratītya Saṃutpāda
““O bhikkhu, tra il fare cento elargizioni al mattino, cento elargizioni a mezzodì e cento elargizioni alla sera, e il coltivare un po’ di mente amichevole al mattino, un po’ di mente amichevole a mezzodì e un po’ di mente amichevole alla sera, quest’ultima cosa darebbe certo un maggior risultato.
“Pertanto, o bhikkhu, così bisogna esercitarsi: ‘Amicizia ed emancipazione mentale, saranno da noi coltivate, intensamente praticate, pienamente acquisite, erette a principio, seguite, sviluppate, rettamente perseguite’.
“Così, o bhikkhu, dovete voi esercitarvi”.”
sulla meditazione
““Tre sono, o bhikkhu, i pensieri non salutari: il pensiero bramoso, il pensiero malevolo e il pensiero violento; e questi tre pensieri non salutari vengono completamente dissolti o dimorando con mente ferma sulle quattro basi* della consapevolezza, o coltivando una limpida concentrazione.”
“E’ invero vantaggioso, o bhikkhu, il coltivare una limpida concentrazione; la limpida concentrazione, o bhikkhu, coltivata, intensamente praticata, apporta grandi frutti ed è altamente lodevole.””